Bonus bollette, i sindacati: “Bastava copiare Bolzano”

“Sul bonus bollette sarebbe bastato un briciolo di umiltà e copiare chi sta facendo meglio di noi, cioè la giunta provinciale di Bolzano“. Tornano a parlare del contributo di 180 euro erogato alle famiglie in base alla dichiarazione dei redditi i sindacati Cgil Cisl e Uil del Trentino dopo la protesta avvenuta ieri in Consiglio provinciale.

Il bonus, proposto dall’assessore Achille Spinelli, è stato approvato nel pomeriggio ieri in Consiglio provinciale. I sindacati continuano a chiedere che i contributi vengano erogati in base a criteri giudicati più equi, come l’Isee. “Il presidente Fugatti e l’assessore Spinelli – riportano i sindacati – hanno invece deciso di tirare dritto giustificandosi con l’assurda ipocrisia delle lungaggini burocratiche legate all’Isee“.

“Le loro parole vengono però smentite dalle decisioni assunte dall’esecutivo Kompatscher – continuano i sindacati – che sta stabilendo una soglia Isee fino a 40mila euro per nucleo erogherà aiuti alle famiglie tra i 500 e i 600 euro. E siamo certi che per somme di questo tipo saranno molto poche le famiglie che non si faranno calcolare l’indicatore della condizione economica. Senza dimenticare che in Alto Adige come in Trentino sono già numerosi i nuclei con figli minorenni che hanno l’Isee dal momento che questo strumento è usato per accedere all’assegno universale. Se non è ipocrisia, sono bugie”.

Cgil Cisl e Uil tornano poi sull’extra-gettito di 80 milioni di euro stanziati dalla giunta provinciale, provenienti da entrate tributarie. “La giunta stanziando un po’ di risorse in più, visto l’extra-gettito di 80 milioni di euro – dicono i sindacati -, avrebbe potuto fare una vera manovra anticongiunturale. Si è limitata, invece, a prevedere un bonus di 180 euro che non è ancora chiaro a chi andrà. Quel che è certo che queste risorse saranno distribuite in modo inefficace e iniquo, visto che sarà una tantum uguale per tutti, e soprattutto saranno del tutto insufficienti. Il bonus servirà a mala pena a coprire i rincari dei servizi pubblici che si abbatteranno sui cittadini, dal momento che la Provincia non ha troppo poco per gli enti locali e questi per chiudere i bilanci ricorreranno all’aumento delle tariffe”.

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