A Lima la “Marcha Mundial en Defensa de la Madre Tierra”. Campesinos, sindacati, indigeni, giovani da tutto il mondo sono scesi in strada per difendere la “Pachamama” dallo sfruttamento indiscriminato delle sue risorse.
Se prevenire è meglio che curare, a Lima i politici locali dimostrano una certa lungimiranza nel voler intraprendere fin da subito delle politiche finalizzate all’ottimizzazione della gestione dell’acqua
Educazione ambientale e cambiamento climatico: a Lima la condivisione di progetti in corso in alcuni paesi, come Brasile, Zambia e Vietnam, tra gli altri.
Mentre a Lima stava per finire la prima settimana della COP20, l’Associazione Redes ci ha guidati per due giorni interi tra Pichanaki, Huancayo, la Selva e los Cerros.
Il 9 dicembre la Conferenza delle Parti ha ospitato il 3° Gender Day, dando spazio ad una serie di eventi che miravano ad innalzare l’attenzione sull’eguaglianza di genere.
Un’altra volta è l’Australia a meritarsi il riconoscimento da parte del Climate Action Network per essersi impegnata al massimo per fare il minimo per rispondere alle sfide del cambiamento climatico.
L’importanza di creare gruppi di paesi per lavorare sulle questioni climatiche.
Si è chiuso lunedì 8 Dicembre, il primo storico Multilateral Assessment (Valutazione Multilaterale), un esercizio finalizzato a coinvolgere tutte le Parti nel valutare gli sforzi di mitigazione dei paesi industrializzati.
A contendersi l’indesiderato premio troviamo USA e Giappone.
I giovani membri del Working Group on Intergenerational Equity hanno come obiettivo il riconoscimento a livello internazionale del principio di Equità Intergenerazionale.
Si è conclusa la prima settimana delle trattative della COP 20 a Lima e il bilancio non è positivo: i negoziatori dei paesi non hanno ancora trovato punti di convergenza su diverse questioni.
La natura è minacciata da diversi fattori, principalmente dall'industria petrolifera e del gas, con le pratiche di estrazione come il "fracking".