L'impegno delle associazioni trentine accanto ai migranti e nei Paesi d'origine.
Ci sono anche due progetti in Libano tra quelli approvati dalla Giunta provinciale di Trento per affrontare il fenomeno migratorio.
La Fondazione sant’Ignazio di Trento organizza in collaborazione con Amnesty International, il Centro Astalli di Trento, la Cooperativa Villa sant’Ignazio, l’Associazione BiancoNero e la Fondazione Comunità Solidale di Trento un importante evento aperto a tutta la cittadinanza per ragionare sui corridoi umanitari in alternativa alla costruzioni di barriere tra i popoli.
L'arrivo a Roma dei primi 93 profughi siriani giunti in Italia grazie a un corridoio umanitario. Un progetto ecumenico che dimostra che un’accoglienza sicura e umana, che guarda ai migranti non come numeri ma come persone, è non solo possibile, ma anzi auspicabile.
Una giornata nel campo profughi di Tel Abbas, a 4 km dal confine siriano. Poi il lungo viaggio dal Libano al Trentino insieme ai rifugiati siriani accolti a Villa San Nicolò, sopra Trento, grazie ai corridoi umanitari.
I cattolici albanesi in Trentino hanno avuto la gioia di avere fra loro il vescovo di Scutari-Pult, mons. Angelo Massafra. Domenica 28 febbraio nella chiesa di S. Maria del suffragio ha celebrato la S. Messa in lingua albanese.
La decisione austriaca di tornare a frenare l'arrivo dei profughi ha suscitato in Trentino e in Alto Adige un'inedita e pronta mobilitazione che ha portato sabato 20 febbraio quasi 300 persone a manifestare pacificamente al passo del Brennero per ridire “sì all’Europa e no agli steccati”.
«Quello del Brennero non è il confine tra Italia e Austria, ma è l'apparire di una frontiera che è ben più reale, benché lontana da noi: quella tra ricchi e poveri». Per il giornalista e storico altoatesino Paolo Valente il ripristino della barriera non è antistorico.
Mercoledì 16 febbraio Bruno Dorigatti ha diffuso una dura nota contro la decisione del governo austriaco contro i profughi.
Immigrazione in Trentino: l'istantanea del 2015 attraverso il rapporto del Cinformi.
L’Austria tira dritto sull’inasprimento delle misure per contenere l’afflusso di migranti alla frontiera: saranno 12 i valichi presidiati sul confine sud, tra cui Brennero, passo Resia e Tarvisio.
Don Beppino Caldera, direttore del Centro missionario di Trento e responsabile della Fondazione Migrantes, spiega perché la Diocesi abbia voluto offrire la massima visibilità alla Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.