Mille anni fa un nobile fiorentino, Giovanni Gualberto, si ritirò sull'Appennino e si dedicò alla coltura dei boschi. Oggi, Papa Francesco ci invita a saper cogliere con altrettanta dedizione l'urgenza di quella coltura, consapevoli ad un tempo del rischio che incombe sul nostro pianeta. Di questo mi permetto di parlare.
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La forza della “grande enciclica sociale” ripresa dal direttore di Avvenire: “Non possiamo spremere il pianeta”. La spinta di Francesco all'agenda planetaria.
Educazione e spiritualità ecologica: puntare su un altro stile di vita educando all’alleanza tra l’umanità e l’ambiente tramite quella che lui definisce una conversione ecologica.
Si è ispirato alla Laudato si' il convegno "La Terra come casa comune", organizzato dal Centro per le Scienze Religiose (FBK-ISR) della Fondazione Bruno Kessler in collaborazione con il MUSE - Museo delle Scienze, e svoltosi il 5 e 6 maggio a Trento nelle due sedi.
L'enciclica afferma che la Terra è unica ed è la casa comune di tutta l'umanità. Da qui la necessità di un progetto condiviso per un'agricoltura sostenibile e diversificata, per fonti energetiche rinnovabili e non inquinanti e per un uso efficiente dell'energia che la renda accessibile a tutti, un uso responsabile dell'acqua, delle foreste e dei mari.
La preoccupazione per la “casa comune” è il filo conduttore di questa 64a edizione del Trento Film Festival.