Impegnativo e non facile il percorso avviato per l'inserimento dei profughi ospitati nella “casa Avi” di Vigalzano di Pergine. Le comunità di Vigalzano, Madrano, Casalino e Nogaré li hanno sostanzialmente accettati, ma restano le difficoltà per un loro inserimento operativo. Si tratta di cinque giovani di età dai 27 ai 35 anni, tre originari del Mali e due della Nigeria, due cristiani e tre musulmani. Sono seguiti e coordinati da un responsabile nominato dal Cinformi, Marco Baìno, impegnato in questo periodo a individuare le possibilità di inserimento in attività lavorative.